Si tratta di un’operazione piuttosto comune in cucina: spesso la si esegue in automatico non appena si inizia a preparare una ricetta. Ma preriscaldare il forno è sempre necessario?
Di sicuro, questo semplice gesto può fare la differenza nella cottura di molte pietanze, influenzandone la resa sia in termini di consistenza che di sapore. Anzi, comprendere l'importanza del preriscaldamento e di come eseguirlo correttamente può aiutarti a ottenere piatti ben riusciti anziché deludenti.
Bene, ma cosa vuol dire preriscaldare il forno? Quanti minuti occorrono? E qual è il simbolo del forno preriscaldato?
In questa guida analizziamo quando e perché è indispensabile farlo, fornendoti anche le giuste indicazioni e i consigli utili su come procedere. Ma scopriamo anche in quali casi il preriscaldamento del forno può essere evitato.
Cosa vuol dire preriscaldare il forno
Preriscaldare il forno significa accendere l’elettrodomestico e portarlo lentamente alla temperatura desiderata prima di infornare il cibo.
Questa operazione garantisce che il forno si riscaldi in maniera uniforme, permettendo una cottura omogenea fin dall'inizio.
Il preriscaldamento è, come anticipato, essenziale per molte ricette, soprattutto per i prodotti da forno come pane, pizza, torte e biscotti, in quanto una temperatura costante è fondamentale per la giusta lievitazione e per il raggiungimento della consistenza desiderata. Evita, in sostanza, che alcuni alimenti subiscano uno "shock termico negativo".
Inoltre, consente di abbreviare i tempi di cottura e ottenere un risultato migliore, come una crosticina dorata e croccante su arrosti e gratin, un pollo al forno ben colorito o dei biscotti friabili al punto giusto. Senza preriscaldamento, il cibo potrebbe cuocere in modo irregolare, compromettendo la riuscita del piatto.
Quando si deve preriscaldare il forno?
Innanzitutto, è bene chiarirlo, non tutte le ricette richiedono il preriscaldamento del forno. Si tratta di tutti quei piatti che non risentono dello shock termico dovuto al repentino cambio di temperatura, ovvero: secondi a base di carne e pesce, verdure e primi piatti cotti al forno (come le lasagne, gli sformati di riso e gli gnocchi alla sorrentina).
Queste sono tutte pietanze che si possono infornare a forno freddo e che, per loro natura, non necessitano di questo step preliminare.
Per altre, invece, è indispensabile. Il pane è uno di quegli alimenti che necessitano di un forno adeguatamente preriscaldato. Quando lo inserisci in forno, l’ondata di calore dalla quale viene travolto favorisce il completamento del processo di lievitazione. Se lo inserisci in forno freddo, otterrai un alimento comunque commestibile, ma non un buon pane con crosta dorata e interno ben alveolato.
Preriscaldare il forno per i dolci è necessario?
La risposta necessita di un approfondimento.
Per quanto riguarda le preparazioni a base di pasta frolla assolutamente sì in quanto, inserendo la crostata, i biscotti o le tartellette in un forno freddo o tiepido, correresti il rischio che il burro si sciolga lentamente compromettendo non solo la forma del dolce, ma anche la resa finale.
Per lo stesso motivo, anche i dolci (e i salati) a base di pasta brisée o di pasta choux, o gli stessi soufflé (tutte preparazioni ricche di burro), richiedono il preventivo riscaldamento del forno prima della cottura.
In tutti questi casi, il forno preriscaldato scongiura inconvenienti di sorta e assicura la formazione di una crosticina dorata e friabile.
Dolci come quelli lievitati, invece, possono trarre beneficio dalla cottura a partire da forno “tiepido”. Ciò significa che puoi fare preriscaldare il forno per pochi minuti, ma a temperature non superiori ai 40-50 gradi, in modo da favorire una dolce fase finale della lievitazione, che si traduce in dolci più soffici e alveolati. Anche per questo tipo di dolci, infatti, vale la regola del forno preriscaldato: lo shock termico contribuisce alla formazione della irresistibile crosticina in superficie che, tra l’altro, assicura di contenere il giusto grado di umidità all’interno del dolce.
Dessert come le cheesecake, invece, che non hanno in atto un processo di lievitazione, si possono cuocere a partire dal forno freddo. In questo caso, però, è importante verificare l’inizio della cottura, che avviene esattamente quando il forno arriva a temperatura.
È solo a partire da questo momento che devi impostare il timer relativo ai minuti riportati nella ricetta. Altrimenti rischierai di tirare fuori dal forno la cheesecake quando è ancora cruda.
Preriscaldare il forno: per quanto tempo?
Il tempo necessario dipende dal modello e dalla temperatura che si vuole raggiungere.
Ogni forno è a sé, ma generalmente ci vogliono circa 15 minuti per raggiungere la temperatura di 200 gradi in un forno elettrico. Forni più vecchi o modelli meno efficienti potrebbero impiegare più tempo, mentre quelli moderni con funzione di preriscaldamento rapido saranno pronti prima.
Per preriscaldarlo a temperature più alte, come 250 gradi, necessari per esempio quando si cuoce la pizza fatta in casa, potrebbero volerci circa 20 minuti (dipende dal tipo serie e marchio del prodotto). Il consiglio è sempre quello di controllare il manuale del forno fornito dal produttore per le indicazioni più precise sul tempo di preriscaldamento.
I forni Siemens hanno la funzione di preriscaldamento rapido e giungono velocemente a temperatura. Questo, grazie all’attivazione di più resistenze contemporaneamente. Si tratta di una funzione intelligente e quanto mai utile quando si è a corto di tempo e, magari, si deve organizzare una cena dell’ultimo minuto.
E grazie alla funzione coolStart non è necessario preriscaldare il forno neanche per cucinare cibi congelati. Puoi inserire la pietanza nel forno freddo: in pochi minuti sarà pronta per essere portata in tavola. Con un netto risparmio (anche) di energia.
QUANDO ACCENDERE IL FORNO PER EVITARE SPRECHI
Per evitare sprechi di energia, è importante anche stabilire quando iniziare a preriscaldare il forno. Se stai seguendo una ricetta che non richiede troppi passaggi, puoi farlo subito dopo aver predisposto sul piano di lavoro tutti gli ingredienti.
Se la pietanza è più complessa, come nel caso di una torta farcita o delle lasagne al ragù, e richiede la preparazione di una crema o di un sugo, accendilo solo quando questi saranno pronti. Eviterai di tenere inutilmente acceso l’elettrodomestico.
Ricorda che non è detto che infornare a freddo, evitando quindi il preriscaldamento, ti farà risparmiare sui consumi di energia elettrica. I cibi iniziano comunque a cuocere quando il forno raggiunge la temperatura ottimale.
Come preriscaldare il forno
Si tratta di un’operazione semplicissima. Per farlo correttamente, segui questi passaggi:
- accendi il forno utilizzando i comandi appropriati
- imposta la temperatura che desideri (ruota la manopola o utilizza i pulsanti sul pannello di controllo per selezionare quella raccomandata dalla ricetta)
- avvia il processo di preriscaldamento premendo il pulsante "Preriscaldamento" o “Preriscaldamento rapido” se presente sul pannello di controllo
- monitora l’avanzamento del preriscaldamento osservando l'indicatore di temperatura sul pannello di controllo o, nel caso in cui il tuo forno non lo possieda, rispetta i tempi previsti per il preriscaldamento
- una volta raggiunta la temperatura desiderata, il forno emetterà un segnale acustico o visivo: questo è il momento di introdurre la teglia e posizionarla su uno dei ripiani
Qual è il simbolo del forno preriscaldato
Come sempre, tutte le funzioni delle quali l’elettrodomestico è dotato sono associate ad altrettanti simboli del forno. Simboli che ti rendono decisamente più semplice impostare quella desiderata.
Se il tuo forno possiede la funzione di preriscaldamento rapido, il simbolo sarà tre linee ondulate verticali precedute da due piccole frecce.
Puoi anche preriscaldare teglie e pirofile; in questo caso il simbolo prevede tre linee verticali ondulate e sotto due linee orizzontali - che ricordano dei piatti o delle pirofile.
Se invece il forno è più vecchio e non ha il preriscaldamento, ti basterà cominciare ad alzare la temperatura per scaldarlo.
Suggerimenti utili
Se sei in dubbio sul fatto di preriscaldare il forno, segui alla lettera le indicazioni riportate nel testo della ricetta che stai seguendo. Non sbaglierai!
Tieni comunque presente che, in via del tutto generale, è fondamentale farlo per la cottura di tutti quei cibi che richiedono lievitazione o che subiscono negativamente lo shock termico. Non è necessario, invece, per quelli che non hanno in atto un processo di lievitazione o che non risentono del cambiamento di temperatura.
Ogni forno è diverso, quindi è utile conoscere le specifiche del tuo modello. Consulta il manuale del forno per indicazioni precise sia riguardo i tempi di preriscaldamento che i simboli.
Sfrutta i tempi di preriscaldamento per predisporre gli ingredienti e le teglie. In questo modo, non perderai tempo in cucina. E ricorda di porre la griglia del forno nella posizione corretta prima di preriscaldarlo.
Evita di aprire lo sportello del forno durante il preriscaldamento. Potresti far perdere parte del calore e compromettere la buona riuscita della ricetta.